Traduzione letterale de “il grande giro”, il Grand Tour è stato un celebre e storico viaggio (o meglio una “modalità di affrontare un determinato tipo di viaggio”) attraverso l’Europa continentale, un viaggio intrapreso perlopiù dai giovani che nel XVII Secolo rappresentavano la cosiddetta aristocrazia: un viaggio, ma evidentemente non solo quello, destinato ad ampliare saperi e conoscenze personali, con partenza e arrivo fissati quasi sempre nella stessa località. Poteva durare da pochi mesi a diversi anni, in ogni caso per tutti la destinazione finale era quasi sempre l’Italia (in alcuni casi anche la Grecia). Per alcuni la base del viaggio “modernamente inteso”, per altri la semplice sfida ai propri limiti partendo dal piacere della (ri)scoperta intellettuale: studiosi e ricercatori si sono affannati negli anni a dare un senso a questa specie di “emigrazione d’elite”.
Ma cos’è stata veramente? A cosa realmente è servita? E soprattutto che tracce ha lasciato? A queste e ad altre domande cercherà di dare una risposta il convegno internazionale organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici, Lettere, Beni Culturali, Scienze della Formazione dell’Università di Foggia – in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia – per martedì 29 aprile (prima sessione ore 9-13, seconda sessione ore 15-19,30, presso l’aula magna del Dipartimento di Studi Umanistici in via Arpi a Foggia).
Dal titolo “L’antiquité face à face. Il Grand Tour, il Mezzogiorno d’Italia e l’esperienza del classico”, il convegno sarà presieduto da Giovanni Cipriani dell’Università di Foggia (prima sessione, quella mattutina) e da Vicente Cristòbal Lopez dell’Università Complutense di Madrid (sessione pomeridiana): vi prenderanno parte a vario titolo Cosimo Damiano Fonseca (Accademia dei Lincei), Francesco De Martino (Università di Foggia), Saverio Russo (direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia), Giovanni Dotoli, Raffaella Cassano e Stefano Bronzini (Università di Bari), Marisa Squillante (Università di Napoli – Federico II), Antonella Cagnolati, Livia Semerari, Stefan Nienhaus, Rossella Palmieri ed Eusebio Ciccotti (Università di Foggia).
Particolarmente significativa la presenza di Vicente Cristòbal Lopez, che restituirà al convegno la visione storica e ad un tempo internazionale del vero e proprio movimento intellettuale che era alla base di quel fenomeno d’elite chiamato Grand Tour. “Siamo particolarmente lieti della sua presenza – dichiara Giovanni Cipriani, delegato del Rettore alle Politiche culturali dell’Università di Foggia – sia per il tasso qualitativo che conferire al convegno sia per la possibilità di instaurare, in modalità pressoché permanente, delle collaborazioni tra la nostra e l’Università Complutense di Madrid. Questo convegno, infatti, potrebbe rappresentare il primo passo verso una più assidua e proficua frequentazione tra docenti e studenti dei due Atenei, e mi fa molto piacere che tutto sia nato a proposito di un movimento intellettuale, per niente di second’ordine, come quello alla base del Grand Tour”.