Si avvierà già a fine settembre un nuovo Master dedicato all’organizzazione, alla gestione, all’implementazione, all’animazione e alla promozione degli Itinerari Culturali. Organizzato da un partenariato pubblico-privato e dal Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Foggia, il Master è promosso da Regione Puglia con il patrocinio e il supporto scientifico dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, rete portante del Consiglio d’Europa.
Il programma degli Itinerari culturali è stato promosso ormai vent’anni fa dal Consiglio d’Europa per favorire l’integrazione tra i Paesi europei. Ma è un dato di fatto che, sull’esempio del “Camino” di Santiago, tali percorsi riconosciuti e certificati siano portatori di sviluppo non soltanto culturale e sociale, ma anche economico, attraverso una “microeconomia del cammino” che risponde alla domanda di un turismo sostenibile in continua crescita.
Se dieci anni fa erano poche centinaia i “moderni pellegrini” che riscoprivano la Via Francigena – una marcia di oltre 2 mila chilometri che collega la città inglese di Canterbury con Roma e Roma con Gerusalemme – ora le cifre sono da capogiro: lungo il tratto italiano sono stati stimati essere 20mila nel 2013, ma nei primi mesi di quest’anno le presenze sono già raddoppiate rispetto allo stesso periodo di un anno fa.
Con l’ingresso di Regione Puglia nel Programma, attraverso l’adesione all’Associazione Europea delle Vie Francigene, si avvicina il riconoscimento ufficiale della direttrice Sud, da Roma verso la Terra Santa. Per questo motivo è stata scelta Foggia, a metà strada tra la capitale e gli storici imbarchi di Brindisi, Otranto e Leuca.
Il corso sancisce anche la inedita forte sinergia fra istituzioni, associazioni, operatori culturali e imprenditori che si va intessendo, sviluppando un coinvolgimento decisivo per il successo del percorso che deve trovare nel tessuto economico locale la linfa per garantire forme adeguate di accoglienza, ospitalità e di tutti i servizi a valore aggiunto destinati a viandanti, camminatori, turisti e pellegrini.
Il Master dunque, pur partendo dalla dimensione europea degli Itinerari, si calerà profondamente nel contesto locale, con ampio spazio a visite nei siti storici, lungo i cammini e presso i beni culturali di riferimento. Ci sarà spazio anche per incontri con esperti di settore, associazioni e amministrazioni locali. Il corso proporrà inoltre casi di studio delle realtà – come Regione Toscana e Regione Lazio – che hanno iniziato prima e scommesso risorse importanti sulla infrastrutturazione dei percorsi. E i partecipanti potranno produrre project work con applicazioni pratiche a valere sulla programmazione 2014-20 dei fondi europei.
In totale sono previste 444 ore, cosi suddivise: 120 tematiche, 120 ore metodologiche, 108 ore di casi di studio e project work, 96 ore di visite guidate e laboratori. L’accordo di collaborazione tra privati, università e Associazione europea delle Vie Francigene ha trovato il favore di Regioni che hanno inteso sostenere il Corso con l’acquisizione di borse di studio per propri dipendenti e giovani neolaureati. Anche i Comuni e gli Enti Territoriali sono sollecitati in questo senso, per poter partecipare con consapevolezza alle opportunità che il Governo e la nuova programmazione europea garantirà allo sviluppo degli Itinerari (Decreto “Destinazione Italia”, POIN, FESR, INTERREG, PSR, ecc.). Per informazioni e iscrizioni, ci si può rivolgere a Renato Di Gregorio, 335.5464451, [email protected]