Referendum, risse, aggressioni, proteste in comune, insulti ai cittadini e minacce di morte all’amministrazione. È la ZTL alla cerignolana. Dal primo marzo scorso nella città di Di Vittorio l’amministrazione comunale ha istituito la zona a traffico limitato dalle ore 20:00 alle ore 03:00 lungo il Corso principale della città: via Gramsci, via Roma e via Aldo Moro sono inibite al traffico nella precisa fascia oraria serale e notturna. Circa 1.5 km di asfalto che rappresentano l’arteria più grande del centro ofantino, con la conseguente variazione della viabilità nelle strade parallele e perpendicoli. Il risultato, ad ora, è stato un disastro. Ed è praticamente successo di tutto.
Rissa di inaugurazione. Fino al 1° aprile vi sarà il periodo di prova dei varchi. Così altre importanti strade sono state capovolte nel senso di marcia. Nelle zone limitrofe alla ZTL percorrere poche centinaia di metri è diventato quasi impossibile, perché c’è il rischio di rimanere in coda anche per 20 minuti. E questo anche quando i varchi sono “non attivi”. Perché i sensi di marcia hanno stravolto l’intera viabilità. Mercoledì scorso gli ingorghi hanno provocato rimostranze e momenti di tensione. Risultato? Rissa in via Bologna, con un agente della Polizia Municipale rimasto lievemente ferito per sedare la zuffa.
Le proteste in Comune. Ci avevano già pensato i commercianti ad animare le proteste contro l’amministrazione, con una petizione cui hanno aderito oltre 70 commercianti al di fuori di ogni sigla sindacale. Ciò che contestano, prima di tutto, è il provvedimento calato dall’alto senza alcuna concertazione o avviso. Il comandante dei vigili urbani, Francesco Delvino, avrebbe agito senza ascoltare suggerimenti, sostengono gli esercenti. Ma oltre a queste forme di protesta, c’è stata anche la rabbiosa presa di posizione sui social network. Sensi di marcia invertiti, cartelli stradali opposti che generano caos, transenne per strada per dirottare il traffico in “uscita” dalla zona centrale. Questo ha mandato in bestia gli automobilisti.
Le minacce. Una nutrita ed estemporanea azione di protesta si è verificata nei pressi di Palazzo di Città. Gerardo Bevilacqua, già candidato sindaco, ha fatto una sorta di comizio lampo accerchiato da un folto gruppo di curiosi e supporters, fino a quando dalla platea s’è alzata qualche minaccia. Racconta il sindaco Metta, prendendosela con il questore Silvis e il prefetto Tirone: “Martedì 28 febbraio è stata ulteriormente autorizzata una manifestazione di pochi scalmanati, conclusasi al grido, indirizzato al sindaco di Cerignola, “andiamo sul Comune e ammazziamolo”. Segnalo alle SS.LL. – scrive Metta a Questore e Prefetto – quanto occorso, che spero gli organi di Polizia locali abbiano già segnalato. Sono del tutto immune da paure e intimidazioni. Non di meno Vi informo ufficialmente dell’accaduto, perché quando, non come persona, ma come Istituzione democraticamente eletta, dovessi essere vittima di gesti inconsulti, fomentati da manifestazioni autorizzate dalle preposte Autorità, chi nulla ha posto in essere sul piano della vigilanza e della prevenzione, non abbia a meravigliarsi e a scandalizzarsi”.
Il referendum. Il Partito Democratico si prodiga nella raccolta firme per la sottoscrizione di un referendum sulla ZTL, seguendo l’esempio della città di Bollate, che sullo stesso tema ha lasciato scegliere i cittadini attraverso la partecipazione popolare. “Questa ZTL ha stravolto la viabilità cittadina in peggio, reso la vita delle Cerignolane e dei Cerignolani un problema e trasformato le strade limitrofe a corso Gramsci, corso Roma e corso Aldo Moro, per la loro conformazione, in un concentrato esplosivo di traffico e smog. Pochi giorni di sperimentazione – scrivono i consiglieri di centrosinistra – hanno già segnato il fallimento di questa ZTL. Tutto già detto, tutto prevedibile. I disagi e gli ingorghi di queste ore avrebbero suggerito a amministratori accorti la sospensione della sperimentazione e il lavoro, in concerto con cittadini e commerciati, per interventi migliorativi. Questi amministratori, invece, sanno solo dai social insultare le cittadine e i cittadini di Cerignola”. Dunque parte la corsa alla raccolta di 2500 firme da presentare in Tribunale insieme al quesito da presentare nel referendum che – qualora tutto dovesse procedere nel migliore dei modi- avrà vita nel giro di pochi mesi.
Cittadini “capre”. Nei giorni di pressione e di dibattito infervorato sulla ZTL, ci ha pensato l’assessore Lionetti, delegato all’ambiente, ad accendere gli animi: “Educatevi alla civiltà, capre”, ha sentenziato sul suo profilo Facebook. Una esternazione inopportuna che ha visto nascere una vera e propria mobilitazione social contro l’amministratore. Il quale, a distanza di 24 ore, ha corretto il tiro: “Mi riferivo agli scarichi illegali di immondizia”.