Un servizio pubblico di vigilanza senza armi. Il caso è stato denunciato a Bari dal consigliere regionale Giannicola De Leonardis. “A distanza di quindici mesi dall’approvazione della Legge regionale di riordino – ha spiegato – con il passaggio di funzioni e competenze dalle Province alla Regione Puglia – del 28 dicembre 2015 – previsto dalla Legge Delrio, e di quattro mesi dalla firma della relativa convenzione, le sedici unità della neonata Sezione regionale di vigilanza operanti nella sola provincia di Foggia prestano regolare servizio ancora senza le armi in dotazione, che hanno dovuto riconsegnare alla scomparsa formale della polizia provinciale, in attesa della stesura del regolamento della nuova Sezione e dei passaggi formali tra il presidente della Provincia – custode delle armi – l’assessore regionale al Personale e la Prefettura”.
“Una situazione allarmante oltre che imbarazzante – prosegue De Leonardis -, visto che gran parte del personale è attualmente impegnato nel servizio di vigilanza del Gran Ghetto, che dopo lo sgombero delle scorse settimane si sta ripopolando nel silenzio generale, e le presenze registrate sono già centinaia. Una situazione che è analoga nelle altre province pugliesi, e che coinvolge 85 unità lavorative. Nessuno vuole alimentare tensioni, polemiche strumentali e paure, ma quanto tempo ancora bisogna aspettare per un mero atto formale, che permetterebbe a queste persone di svolgere il loro lavoro per la comunità con maggiore tranquillità, dato il difficile contesto ambientale in cui sono costrette ad operare? Come è possibile svolgere un delicato servizio di vigilanza senza armi in dotazione, in un clima inquietante e di forte preoccupazione per l’incolumità e la sicurezza? Domande che non ammettono più tentennamenti. Per questo – conclude – auspico quindi un intervento dell’assessore e vicepresidente Antonio Nunziante, per provvedere agli ultimi adempimenti per la riconsegna delle armi al personale e scongiurare qualsiasi possibile incidente o pericolo”.