“Una terapia della bellezza in mezzo ai campi”. In piena pandemia e aumento vertiginoso dei contagi, anche a Foggia. È quello che offre Giuseppe Savino della fortunata impresa sociale VaZapp nel suo appezzamento di terreno di 10mila metri, coltivato a melograni a 5 km dal centro cittadino, al bivio San Marco in Lamis, vicino alla sua Cascina Savino.
L’idea è nota da tempo ed è stata lanciata proprio dall’agricoltore digitale, per sconfiggere il ricatto dei compratori di frutta e della Gdo. Savino ha proposto in rete l’adozione di un albero di melograno ed è stato travolto dalle richieste.
In questi weekend l’imprenditore agricolo ha aperto il suo campo al pubblico, sia a coloro che hanno adottato un albero sia a chi volesse fare l’esperienza di cogliere il magico frutto granata.
“E’ la prima volta che un campo di melagrane viene aperto al pubblico. Ci sono zucche per i bambini che si possono acquistare e portare a casa insieme alle melagrane”, spiega.
Appena arrivati viene consegnato ai visitatori un cestino per la raccolta, ma prima si può gustare una spremuta appena raccolta.
A chi acquista almeno 5kg di melagrane c’è anche un sacchetto con su scritto: “Per Dono”, che è il sacchetto che contiene un frutto gratuito che potrà essere donato ad una persona cara, ad un vicino ad un amico, perché rileva Savino “amiamo i gesti di gentilezza”.
“Molti mi hanno chiesto se sabato e domenica il nostro campo riapre, riflettendo, quello che facciamo, non è né una sagra e né una fiera, facciamo una semplice vendita diretta per permettere alle persone, alle famiglie ai nonni di venire a raccogliere in campo i frutti direttamente dagli alberi. Il campo ha spazi per oltre 10.000 metri quadri, più di due campi di calcio per accogliere una media di poche persone che arrivano in momenti differenti. Può capitare anche di stare soli nel campo. Essendoci tanto spazio anche tra gli alberi, sesto impianto 6×3 riusciamo a garantire tutti in distanziamenti possibili”, spiega Savino a l’Immediato.
Per il fine settimana tutto è pronto. E aggiunge: “Abbiamo 50 prenotazioni spalmate in 3 ore in un campo di 10.000 mq e area da 30.000 (6 campi da calcio). Sono stati adottati 150 alberi da tutta Italia qualcuno anche dagli Stati Uniti. Domenica abbiamo 80 prenotazioni sempre nelle 3 ore. (10-13). In totale sono 434 alberi”.
L’idea rivoluzionaria per Foggia, che non ha mai previsto vere e proprie esperienze in campo per bambine e famiglie non avvezze alla campagna, fatta eccezione per gli orti sociali di Emmaus, è quella di trascorrere una giornata bella di allegria e di “connessione” con la natura. Per un momento di pace, allegria e tranquillità.
Non manca anche chi acquista direttamente in auto, arrivando dalla strada e percorrendo il tratturo, cosa che ha fatto ribattezzare il tutto come MeloDrive, invece del noto fast food McDrive.
A sorprendere sono i tempi lenti, compresi anche quelli della pesatura su una vecchia bilancia, “la bascuglia” in termini campagnoli.
“La bascuglia è fighissima, crea suspense, ormai non siamo più abituati ad attendere. A Foggia non esistono eventi di questo tipo, la settimana prossima mi arrivano anche 50.000 tulipani che pianterò a fine novembre per poi fare un evento simile ad aprile, se la pandemia ci darà tregua. Voglio promuovere il cibo dei contadini in un contesto unico”, anticipa Savino.