Otto persone in attesa nell’area dedicata ai pazienti Covid in Pronto soccorso, una in attesa di tampone. Non ci sono più posti letto a Casa Sollievo della Sofferenza. In questa fase, l’unica speranza è quella di un turnover rapido di pazienti per garantire l’assistenza. Le immagini circolate ieri sera, con le ambulanze in coda, sono emblematiche delle difficoltà degli ospedali in questa seconda ondata pandemica (il precedente del Policlinico “Riuniti” di Foggia ha fatto il giro d’Italia).
“Ci sono momenti in cui le attività si congestionano per l’arrivo contemporaneo di tante autoambulanze ma con l’impegno straordinario degli operatori, che in questo momento sono al limite dello sforzo psico-fisico, si riesce a soddisfare tutta la richiesta di soccorso”, spiega a l’Immediato il direttore generale dell’ospedale di San Pio, Michele Giuliani. La gran parte dei pazienti sui mezzi di soccorso erano sospetti Covid, le altre urgenze vengono gestite con difficoltà nel percorso “pulito” del Pronto soccorso. “Abbiamo tutta l’area Covid occupata così come le terapie intensive. Confidiamo – ammette Giuliani – nelle dimissioni giornaliere per avere nuove disponibilità”.
La rete regionale ricalibrata dalla Regione Puglia qualche giorno fa, infatti, non tiene dentro (per il momento) l’aumento della disponibilità dell’Irccs di San Giovanni Rotondo. Ma la situazione potrebbe cambiare rapidamente. Intanto anche al Policlinico “Riuniti” di Foggia l’emergenza continua a stressare gli operatori sanitari. Il direttore generale, Vitangelo Dattoli, ha escluso la possibilità – ipotesi circolata in questi giorni – dell’allestimento di un ospedale da campo sul modello Barletta. Per il momento, sono state posizionate delle tende della Protezione civile richieste per garantire trasferimento pazienti dalle ambulanze in condizioni di sicurezza in caso di iperafflusso che, visti i numeri a Foggia, nonostante la riorganizzazione della degenza, è sempre possibile in Pronto soccorso.