Sembrano non finire mai gli episodi sul presunto giro di tangenti al Comune di Foggia. Nelle carte dell’inchiesta spunta un collegamento tra l’ex sindaco Franco Landella e un’impresa della provincia di Foggia. Stando ad altre dichiarazioni fornite da Leonardo Iaccarino, ex presidente del Consiglio comunale e grande accusatore di Landella, ci sarebbe anche la vicenda di un appartamento intestato a membri della famiglia dell’ex primo cittadino.
Secondo quanto riportato da Repubblica, si celerebbe un presunto giro di mazzette per la variante urbanistica di una struttura che si trova in via Gramsci a beneficio di una famiglia di imprenditori della Capitanata. Stando alle ricostruzioni di Iaccarino, se la variante fosse passata in Consiglio, la struttura sarebbe divenuta un hotel. Landella – riporta la testata fondata da Scalfari – avrebbe “agganciato” gli imprenditori già ad agosto 2020, chiedendogli la disponibilità per l’acquisto di una casa per uno dei due figli. Mutuo – emerge dalle carte dell’interrogatorio – intestato alla moglie Daniela Di Donna. Tutto questo sarebbe stato riferito a Iaccarino da un avvocato foggiano, non indagato, molto vicino alla famiglia di imprenditori.
Iaccarino avrebbe raccontato quanto riferitogli dal legale: “Contestualmente all’acquisto venne da omissis un altro legale, in rappresentanza proprio dei omissis, che portò 200mila euro in contanti a Landella”, somma che sempre secondo Iaccarino “giustificava l’acquisto”. Ai magistrati, l’ex presidente del Consiglio comunale avrebbe concluso spiegando in parole povere “il sistema”: “Io acquisto, cioè faccio il mutuo ma tu dammi la possibilità di pagare questo mutuo”.
>>> SPECIALE LANDELLOPOLI <<<
“Il pollaio” di Landella: LEGGI QUI
Le tangenti spacciate per “parametri”: LEGGI QUI
Di Donna nascose soldi sotto naso agenti: LEGGI QUI