La norma vergogna sul trattamento di fine mandato è stata approvata senza alcuna copertura finanziaria. Il regalo di fine agosto che i consiglieri regionali si sono concessi è privo anche solo di uno straccio di parere favorevole da parte della ragioneria. Lo riporta Repubblica Bari. Intanto, è comparsa sul web la lista completa di chi ha votato sì. Tra i foggiani ci sono, in rigoroso ordine alfabetico, Barone, Campo, De Leonardis, Gatta, Piemontese e Splendido. Assenti al momento del voto, Dell’Erba e Tutolo. Non c’era nemmeno il governatore Michele Emiliano che si è detto “amareggiato” per la vicenda e ha auspicato l’abrogazione dell’emendamento.
Ma sempre come riporta Repubblica Bari, non ci sarebbe la copertura finanziaria per il Tfm. È quanto fa sapere la segreteria generale del consiglio: “L’emendamento non ha una copertura finanziaria – confermano dagli uffici del consiglio – al fine di dare attuazione alla norma però è necessario prevederne la copertura perché la norma prevede una spesa, quindi occorrerà procedere all’individuazione dei costi”. E così ora la norma che reintroduce l’indennità dovrà comunque tornare in aula per essere emendata, di modo tale da stabilire la quantificazione precisa dei costi per le casse pubbliche e da lì aprire uno specifico capitolo di bilancio.
Dunque è stata approvata una nuova spesa per le casse pubbliche, ma senza preoccuparsi di stabilire da dove prendere i soldi, come denunciato nei giorni scorsi anche dal parlamentare 5 Stelle Gianmauro Dell’Olio. E di soldi per coprire questa nuova indennità ne servono parecchi. L’indennità infatti è retroattiva, partirà dal 2013, visto che l’anno prima era stata abolita dal consiglio regionale. Tutti coloro i quali hanno ricoperto la carica di consigliere regionale o assessore da quell’anno fino a oggi avranno diritto a chiedere un trattamento di fine mandato pari a 7,1 mila euro per ogni anno passato in consiglio. Secondo le prime stime, per coprire le richieste di tutti i consiglieri dal 2013 al 2025 (anno in cui si concluderà l’attuale legislatura) serviranno circa 5,7 milioni di euro.
Da qui, forse – scrive ancora Repubblica Bari -, l’imbarazzo della presidente del consiglio regionale Loredana Capone che presiedeva la seduta e in questi giorni si è trincerata nel silenzio, dopo che quella votazione ha suscitato indignazione nell’opinione pubblica. Silenzio rotto solo nelle ultime ore, dopo che anche il presidente della Regione Michele Emiliano aveva chiesto il ritiro del regalo d’agosto.
Nella sua dichiarazione però Capone si limita a giustificare il suo operato: “Con questa scelta la Puglia, confermata l’abrogazione del vitalizio, si è allineata alle previsioni in vigore sul trattamento di fine mandato, con leggi nazionali e con norme regionali”. Poi una richiesta di rivedere la normativa sull’indennità a livello nazionale: “Credo che il momento sia propizio perché il Parlamento se ne occupi”. Chiude giustificando l’operato dei consiglieri: “Bisogna riconoscere che i consiglieri regionali della Puglia non hanno introdotto condizioni diverse da quelle che valgono per gli altri consiglieri regionali d’Italia ma il voto unanime, già manifestato, non presuppone che non si possa cambiare opinione”. Da qui l’apertura: “Sono a disposizione per riportare la discussione in consiglio regionale”.
Non una parola però sul metodo utilizzato, sull’assenza totale di dibattito per presentare l’emendamento, sul fatto che quell’emendamento sia senza copertura. Tutte circostanze che hanno scatenato l’indignazione nell’opinione pubblica. Quell’indignazione che ha spinto alcuni consiglieri regionali, assenti durante la votazione dell’indennità, a presentare emendamenti abrogativi.
È il caso di Antonella Laricchia del Movimento 5 Stelle e del consigliere civico Antonio Tutolo. Quest’ultimo si è consultato con il presidente di Regione Michele Emiliano che ha dato il suo appoggio alla presentazione dell’emendamento abrogativo e che per la prima volta si è espresso sul tema: “Io quel giorno non ero fisicamente in aula – precisa Emiliano – All’ultimo secondo hanno infilato una legge che non aveva nulla a che fare con l’argomento. È stato un errore. I segretari di Pd, Lega e Forza Italia non ne sapevano nulla. Come molti consiglieri erano stati coinvolti all’ultimo minuto senza una approfondita discussione. La questione poteva avere anche una sua logica perché in altre Regioni questo trattamento esiste, ma la si doveva affrontare a viso aperto, con i pugliesi. Mi pare che la proposta di immediata abrogazione sia la più giusta”. (fonte Repubblica Bari)
In alto, foto lista votanti da profilo facebook di Michele Apollonio