“Purtroppo i rinvii a giudizio sono pietre”. La frase, pronunciata dal governatore Michele Emiliano nei confronti dell’ex direttore generale degli Ospedali Riuniti Antonio Pedota potrebbe essere replicata. Questa volta, la “sentenza” potrebbe arrivare per Vito Piazzolla, direttore dell’Asl di Foggia recentemente rinviato a giudizio nell’ambito dell’indagine “C’era una volta”, incentrata sui due politici sammarchesi Angelo e Napoleone Cera. Da contratto, l’incarico al manager barlettano (al secondo mandato) scade nel 2022, ma il presidente della Regione Puglia potrebbe anticipare la chiusura del rapporto. Difatti, entro fine settembre dovrà essere deciso il nuovo management di diverse Asl, ospedali e Irccs pugliesi, e potrebbe essere l’occasione per allineare le caselle della governance dell’interno sistema sanitario pugliese.
Il valzer delle nomine interesserà 4 Asl e 3 ospedali: Bari, Brindisi, Taranto e Bat; Policlinico di Bari, Oncologico e Irccs di Castellana Grotte. La lista dei papabili è piuttosto lunga, con una ottantina di idonei, di cui solo una ventina pugliesi. Gli unici certi a dover partire sono Giuseppe Pasqualone a Taranto e Stefano Rossi a Brindisi, perché hanno raggiunto il limite dei due mandati consecutivi.
Tre dovrebbero essere confermati: Antonio Sanguedolce all’Asl di Bari, Giovanni Migliore al Policlinico e Tommaso Antonio Stallone al De Bellis. Alessandro Delle Donne dovrebbe lasciare libera l’Asl Bat. Mentre tra i due in scadenza l’anno prossimo, l’unico a dover andare via sarebbe Piazzolla, con la riconferma di Rodolfo Rollo all’Asl di Lecce. (In alto, Emiliano e Piazzolla)