I sindaci dei 29 comuni dell’Area Interna Monti dauni sono tornati a riunirsi a Bovino per affrontare una delle emergenze che attanaglia il territorio: gli incendi boschivi. Quasi il 90% della superficie boschiva della Puglia si trova in Capitanata tra Gargano e Monti Dauni. I sindaci e il coordinatore di SNAI Monti Dauni, Michele Dedda, hanno ribadito che occorre subito un Piano di difesa dei boschi e che non si può sempre rincorrere l’emergenza come è accaduto lo scorso mese di agosto con gli incendi di Monte Cornacchia che hanno devastato oltre 100 ettari di bosco tra Faeto, Biccari e Castelluccio Valmaggiore. Tra le richieste inoltrate alla Regione Puglia il ripristino della viabilità forestale per raggiungere i luoghi interessati dai roghi, un’area logistica sia nella parte nord che sud dei Monti Dauni e soprattutto più uomini e mezzi idonei allo spegnimento degli incendi. In poche parole una gestione forestale continuativa, e non solo nei tre mesi estivi. E poi la prevenzione. Tutti hanno rimarcato l’assenza di una politica ambientale, delle poche risorse a disposizione per le aree boschive. “I boschi sono fondamentali per difenderci dal dissesto idrogeologico e sono la migliore difesa della piana di Foggia, vano tutelati attraverso un piano di prevenzione”.
Alla riunione ha preso parte il direttore generale di ARIF, Francesco Ferraro, che dopo aver ascoltato i sindaci è intervenuto per annunciare le strategie previste per il territorio. “Il presidente della Puglia, Michele Emiliano, mi ha detto di fare tutto il possibile per i Monti Dauni. Lo faremo, ma chiedo la massima collaborazione dei comuni. Il primo intervento è la realizzazione di uno studio di fattibilità sulla viabilità forestale perché non basta spegnere l’incendio dall’alto, ma va bonificata l’area interessata. Pio il Piano di assestamento boschivo e la possibilità di cambiare il regolamento Sic perché i nostri boschi devono tornare ad essere coltivati attraverso il pascolo”. Infine la proposta lanciata dal consigliere regionale Antonio Tutolo: “Subito una legge regionale che tuteli il patrimonio boschivo dei Monti dauni e di tutta la Puglia. L’Arif è il braccio operativo della Regione ma non ha le risorse sufficienti per affrontare questa grande emergenza”.