A rischio licenziamento perché graviterebbero in mondi malavitosi. Al fine di garantire “continuità aziendale”, la Tecneco, società foggiana che si occupava della gestione dei rifiuti in numerosi Comuni della Capitanata, è pronta a procedere all’allontanamento di 11 dipendenti “per contiguità con ambiente mafioso”. Lo ha comunicato il rappresentante legale in una lettera inviata all’amministratore giudiziario di Tecneco, ai sindacati e all’Ispettorato del Lavoro. L’azienda fu travolta da un’interdittiva antimafia spiccata dalla Prefettura di Foggia verso la fine del 2020.
“Tecneco – riporta la missiva – vuole procedere al licenziamento collettivo per riduzione di personale per 10 dipendenti dell’appalto pubblico di gestione dei rifiuti presso il Comune di Monte Sant’Angelo e per un unico dipendente dell’appalto pubblico di gestione dei rifiuti presso il Comune di Mattinata”. E ancora, “il licenziamento collettivo è conseguente all’informativa antimafia nei confronti di questa società di cui al decreto del 12 novembre 2020 del prefetto di Foggia. In particolare – si legge ancora -, il prefetto e, in una fase successiva, l’autorità giudiziaria hanno disposto, per garantire la continuità aziendale nella gestione di appalti pubblici di servizi, il licenziamento per giustificato motivo oggettivo per contiguità con ambiente mafioso, di alcuni dipendenti impegnati nell’appalto pubblico di gestione dei rifiuti con il Comune di Monte Sant’Angelo e di un unico dipendente in servizio nell’appalto con il Comune di Mattinata, inseriti nell’interdittiva”.
I cognomi dei dipendenti citati nel documento prefettizio richiamerebbero clan mafiosi molto noti nel “triangolo” Monte Sant’Angelo, Mattinata, Manfredonia. Spiccherebbero, in particolare, Li Bergolis, Primosa e Miucci, cognomi di famiglie balzate alle cronache durante la quarantennale faida montanara, mentre per il litorale Quitadamo e Ricucci. La procedura di messa in mobilità è stata dunque avviata, ma i sindacati hanno già chiesto un incontro all’azienda per ottenere maggiori dettagli e le motivazioni alla base del provvedimento. Ulteriori novità nelle prossime settimane. (In alto, la Prefettura di Foggia; nei riquadri Enzo Miucci, reggente del clan dei Montanari, e Pasquale “Fic secc” Ricucci, ucciso l’11 novembre 2019)