Foggia torna al centro del grande movimento paralimpico che da anni riserva grandi affermazioni agonistiche e buone pratiche di integrazione sociale. È stata presentata presso l’aula magna dell’Istituto Tecnico “Notarangelo-Rosati” la Giornata dello Sport Paralimpico “Insieme si Può” che si terrà il prossimo 22 ottobre, dalle ore 8.30, al Cus di Via Napoli.
Sarà un’occasione per riprendere il cammino virtuoso che è stato bruscamente interrotto dalla pandemia e per rimettere al centro un tema preminente, quello delle relazioni sociali veicolate attraverso lo sport. Infatti, durante la giornata del 22 ottobre, tanti studenti delle scuole foggiane potranno cimentarsi con gli sport paralimpici come tennis da tavolo, badminton, equitazione, atletica leggera, pesistica, ciclismo, calcio balilla e pararowing; sport per i quali alcuni atleti diversamente abili del Foggiano continuano a distinguersi con merito da diverso tempo. Conoscere da vicino queste discipline risulta il modo migliore per comprendere come gli atleti paralimpici siano delle vere e proprie eccellenze che sanno sviluppare qualità e abilità del tutto differenti ed inattese.
L’evento foggiano è solo una tappa di un percorso più ampio. Durante la conferenza è stato presentato il programma del tour regionale – composto da sei giornate – che segna la ripresa del progetto “Scuola, Sport e Disabilità”, promosso e realizzato dalla Regione Puglia, dal Comitato Italiano Paralimpico Puglia, dall’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia e dall’Università di Foggia. Eventi di questo tipo si terranno, infatti, anche a Trani, Bari, Lecce e Brindisi, in un unico grande cartellone sportivo. Giuseppe Pinto – presidente del CIP Puglia – ha accolto con entusiasmo la possibilità di tornare a giocare e divertirsi insieme, senza barriere sociali.
“Un evento importantissimo che fa parte di un progetto più ampio – spiega Giuseppe Pinto – abbiamo raggruppato tutti gli attori principali del territorio per portare un messaggio unitario di ripartenza. Abbiamo vissuto il periodo della pandemia che purtroppo ha rallentato anche lo sport paralimpico e queste giornate sono nate proprio per superare questo periodo. Quest’anno, forse per la prima volta, le immagini delle Paralimpiadi sono state trasmesse sulle reti nazionali e questo ha contribuito a diffondere consapevolezza. Tante persone non nascono con disabilità, ma diventano disabili nel corso della vita: alcune di queste rinascono attraverso lo sport, questo è importantissimo”.