Calano, rispetto a ieri, i contagi Covid nel bollettino di oggi di ministero della Salute e Protezione Civile, ma la curva dei casi di Coronavirus in Italia su base settimanale continua a salire. Come ogni lunedì i dati sono influenzati dall’effetto weekend: con 200mila tamponi effettuati in meno, il tasso di positività schizza oltre il 2%. Aumentano i decessi e soprattutto cresce la pressione ospedaliera: sono in netto rialzo i ricoveri ordinari (+161) e sale il numero di pazienti in terapia intensiva.
“Il dato oggettivo è che siamo in ascesa nel numero dei casi, va detto però che questa circolazione del virus non è omogenea in tutto il Paese”, ha detto Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, commentando la situazione attuale ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus. “A Trieste – ha spiegato – i numeri cominciano a preoccupare, poi ci sono Bolzano e Gorizia. Stanno aumentando anche gli ingressi giornalieri in terapia intensiva. Però la situazione ospedaliera è sostanzialmente molto tranquilla”.
“Non possiamo fare pagare il prezzo di eventuali nuove chiusure ai vaccinati, che hanno difeso se stessi e gli altri, partecipando alla campagna vaccinale”, ha detto oggi a Udine il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. “Siamo a un passo dalla zona gialla e questo è dato dal numero dei ricoveri anche in area medica, molto vicino al 15%. Il Friuli Venezia Giulia andrà in zona gialla, ma per fortuna questo prevede misure ancora molto contenute. Tuttavia, il passaggio alla zona arancione sarebbe drammatico per l’economia, è una cosa che non possiamo e non dobbiamo permettere”.
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Vietato abbassare la guardia soprattutto in questo momento di risalita delle curve. Si accelera con la terza dose di vaccino, che dal primo dicembre potrà essere somministrata agli over 40 che hanno ricevuto il richiamo da almeno 6 mesi, e si discute sulla durata del green pass e sulla proroga dello stato d’emergenza. “Lo stato d’emergenza è uno strumento utile e sull’opportunità di prolungarlo si deciderà a ridosso della sua scadenza – ha detto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, nella trasmissione ’24 Mattino’ su Radio 24 – è chiaro che io ritengo che lo stato d’emergenza sia uno strumento utile che ci permette di gestire la situazione in modo più agile”.
Il bollettino Covid di oggi 15 novembre
Ancora in crescita la curva epidemica settimanale in Italia. I nuovi casi sono 5.144, contro i i 4.197 di sette giorni fa. Come sempre il lunedì sono stati effettuati pochi tamponi, 248.825, quasi 200mila meno di ieri, tanto che il tasso di positività schizza al 2,1%. I decessi sono 44 (ieri 36) per un totale di 132.819 vittime dall’inizio dell’epidemia. Sempre in aumento i ricoveri: le terapie intensive sono 17 in più (ieri +5) con 41 ingressi del giorno e salgono a 475, mentre i ricoveri ordinari aumentano di 161 unità (ieri +50) e sono 3.808 in tutto. La regione con più casi odierni è il Veneto (+712), seguita da Emilia Romagna (+651), Lazio (+595), Campania (+525) e Lombardia (+506). I contagi totali in Italia dall’inizio della pandemia sono 4.865.260. I guariti sono 3.510, ma sono ancora in rialzo il numero degli attualmente positivi, 1.645 in più, che salgono a 120.875. Di questi, sono in isolamento domiciliare 116.592 pazienti.