Non si placano le polemiche per i dieci posti a tempo indeterminato banditi dalla Provincia di Foggia per istruttore amministrativo e istruttore direttivo amministrativo, e le cui commissioni per assicurare il massimo della legalità sono state presiedute dall’ex magistrato di Corte d’Appello Massimo Lucianetti.
Stando alle denunce, ci sarebbero state diverse irregolarità, intorno alle quali con una nota ha risposto punto per punto il segretario generale Scalzulli, il quale ha giustificato anche la prova scelta degli esami con soli test, e l’assenza dei curricula e dei titoli di studio nella formazione del punteggio, così come anche il mancato utilizzo dei tablet.
A sottolineare, invece, alcune anomalie sui partecipanti è stato il massimo oppositore del sindaco e presidente Nicola Gatta, Nino Santarella che ha denunciato la presenza di ben 30 candelesi nel concorso, di cui 4 idonei, insinuando velatamente che la prova sia stata usata come merce di scambio elettorale alle ultime amministrative del Comune dei Monti Dauni.
Molti aspiranti dipendenti hanno poi fatto notare alcuni cognomi illustri. Da D’Urso a Popolo. C’è poi il caso delle sorelle Mari, avvocate entrambe e molto preparate. L’ex consigliera comunale, cognata del segretario provinciale azzurro Raffaele Di Mauro, è risultata prima per la categoria D ottenendo il massimo del punteggio.
La nota della Provincia
Ecco la nota inviata dall’ente sulla questione: “La Provincia di Foggia acquisiti i dibattiti delle recenti ore, svoltisi sui profili pubblici dei social-media, e le conseguenti notizie di stampa, seguiti alla pubblicazione, nell’immediatezza del termine delle procedure selettive di concorso, degli esiti provvisori delle stesse; a tutela propria e di tutte le professionalità a vario titolo interessate nella procedura, intende, con il presente comunicato, ribadire la piena legittimità,linearità ed imparzialità del proprio operato amministrativo, essendo ovviamente, questo Ente, pronto a risponderne nelle competenti sedi giurisdizionali amministrative. A dimostrazione di quanto innanzi, si ritiene, per piena contezza della collettività, fornire le seguenti informazioni. La nota società SeleTEK, incaricata di supportare l’Ente per la progettazione dei test in base alle materie stabilite dai Bandi, avuta conoscenza del predetto dibattito sui social-media, ha comunicato, a questo Ente, in proposito, quanto in specifico segue: ‘Tutti i metodi utilizzati dalla scrivente società, nonché agenzia per il lavoro regolarmente iscritta all’albo delle Agenzie Anpal, sono conformi a quanto previsto dalla Legislazione in materia di concorsi pubblici. La correzione degli elaborati, la lettura delle schede anagrafiche e il relativo abbinamento sono state effettuate mediante l’ausilio di strumenti informatici e digitali, alla presenza dei candidati, producendo le graduatorie in brevissimo tempo e comunque al termine di ogni concorso”.
Dall’ente aggiungono: “A mero scopo informativo si precisa che il concorso della Provincia ha riguardato in totale un numero di partecipanti attesi di 1.974 unità, mentre solo negli ultimi mesi la scrivente società ha gestito con le medesime modalità adottate dalla Provincia di Foggia:
– Prova selettiva sanitaservice ASL BA: 7.653 candidati
– Tutte le procedure concorsuali dell’Asl di Foggia
– Tutte le procedure del Comune di San Severo
– Comune di Caltanissetta: 9.000 candidati
– Università degli studi di Palermo (8 procedure)
– Università degli studi dell’Aquila (9 procedure)
– Università degli Studi di Parma
– Università del Salento
– Comune di Pescara
– Acquedotto Pugliese
– Ministero della Salute.
Scontata la impraticabilità economica e logistica, in tempi di Covid, di soluzioni diverse da quella adottata, per l’alto numero di partecipanti e per le 8 sessioni di esame, le esaustive precisazioni della Società sono, per altro, in linea con la migliore dottrina, che, nella materia di cui si tratta, ha chiarito, con riferimento al quesito ‘se l’obbligo di utilizzo di strumenti informatici e digitali’ durante le prove scritte possa ritenersi soddisfatto dall’espletamento di un test a risposta multipla con lettura ottica delle schede di risposta’ che ‘lo svolgimento di un test cartaceo con correzione a lettura ottica possa rientrare in tale ipotesi. La correzione a lettura ottica consente infatti la snellezza, l’obiettività e l’imparzialità nell’attribuzione del punteggio, garantendo comunque la pubblicità, l’identificazione dei partecipanti, la sicurezza delle comunicazioni e la loro tracciabilità, nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali come previsto dalla legge’ (Personale News, n. 9 del 4 maggio 2021, rivista di aggiornamento e formazione professionale in materia di pubblico impiego – coordinamento editoriale del prof. Gianluca Bertagna). Quanto alla conoscenza degli strumenti informatici e della lingua inglese e alla sua valenza autonoma, sulla piena legittimità della determinazione assunta sul punto da parte di questa Pubblica Amministrazione si rinvia a quanto conformemente statuito dal Consiglio di Stato con la recente sentenza n. 03975/2020. Con riguardo alle prove sostenute, inoltre, ogni candidato ha ricevuto una password per l’accesso agli atti on line, per conoscere punteggi e idoneità/inidoneità riportati. Va da sé, infine, che la Provincia di Foggia, come già innanzi evidenziato, si riserva ogni opportuna iniziativa giudiziaria, a tutela dell’Ente stesso e delle personalità tutte interessate, rispetto a qualsivoglia comportamento posto in essere, idoneo a lederne il prestigio e/o a condizionare il rituale svolgimento delle procedure concorsuali tuttora in corso”.